Prefabbricazione e affordable housing
- angeloluigimarchet
- 17 nov
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In molte città europee, accedere a un alloggio dignitoso a prezzi sostenibili è diventato sempre più difficile. La questione non riguarda più solo le fasce più fragili, ma tocca anche famiglie, giovani, studenti e lavoratori che vivono in contesti urbani ad alta pressione abitativa. Quella dell’housing accessibile non è solo una sfida economica, ma una vera e propria emergenza sociale, che si riflette sulla coesione delle comunità e sulla qualità della vita.
La Commissione Europea ha riconosciuto la portata del problema e, per la prima volta, ha incluso l’housing tra le priorità politiche, nominando nel dicembre 2024 un Commissario europeo dedicato e avviando una Task Force per coordinare le strategie sovranazionali. A partire dal marzo 2025 è attiva una piattaforma paneuropea dedicata all’housing accessibile e sostenibile, con l’obiettivo di mobilitare risorse pubbliche e private a sostegno di questa asset class del real estate.
Affordable housing: un diritto, non solo una questione economica
Il concetto di affordable housing ruota attorno alla possibilità di offrire abitazioni dignitose a costi compatibili con il reddito, senza che ciò comporti rinunce su beni essenziali come salute, istruzione o alimentazione. Ma non si tratta solo di una questione economica: è anche un tema di giustizia sociale, di inclusione, di sostenibilità ambientale e di diritto alla città .
Le strategie europee stanno affrontando il tema con un approccio trasversale, intervenendo su diversi fronti: dai meccanismi di finanziamento e accesso al credito al riuso del patrimonio edilizio esistente, dalla lotta alla povertà energetica alla revisione delle normative sugli aiuti di Stato, fino al contenimento degli effetti distorsivi delle locazioni brevi sul mercato residenziale.
La prefabbricazione come leva per un nuovo modello abitativo
In questo scenario, l’industrializzazione dell’edilizia attraverso la prefabbricazione avanzata rappresenta una leva fondamentale per ripensare il social housing in chiave moderna. La prefabbricazione off-site consente di costruire edifici in fabbrica, con componenti modulari assemblati in cantiere in tempi rapidi, garantendo qualità costruttiva, controllo dei costi e impatti ambientali ridotti.
Parliamo di edifici che uniscono alti standard di comfort, salubrità e durabilità a una realizzazione veloce ed economicamente sostenibile. La produzione industriale permette di ridurre tempi fino al 30% rispetto ai cantieri tradizionali, abbattendo sprechi e ottimizzando l’uso dei materiali. E soprattutto, consente di replicare modelli abitativi efficienti su larga scala, pur mantenendo un alto grado di flessibilità e personalizzazione.
L’esperienza internazionale dimostra che questo approccio è vincente. In Paesi come la Svezia o il Giappone, oltre il 70% della produzione abitativa avviene già attraverso sistemi prefabbricati. Sono esempi concreti di come si possano realizzare quartieri interi di edilizia sociale, sostenibili, integrati e di qualità architettonica. Anche in Italia oggi esiste la possibilità di cogliere questa opportunità , grazie alle risorse europee e agli strumenti messi in campo dalla Banca Europea degli Investimenti.
Un nuovo paradigma industriale e culturale dell’abitare
Affinché la prefabbricazione possa realmente diventare un motore del cambiamento, però, è necessario rimuovere gli ostacoli normativi e amministrativi che ne frenano la diffusione. Servono procedure autorizzative più snelle, incentivi fiscali coerenti con gli obiettivi di rigenerazione urbana e una maggiore armonizzazione tra normative locali, regionali e nazionali.
Anche il sistema finanziario deve evolvere: oggi molti strumenti di credito non sono calibrati per progetti off-site, che seguono logiche produttive diverse in termini di cash flow e tempi di realizzazione.
Tutto questo avviene in un momento decisivo: nel primo trimestre del 2026 è attesa la pubblicazione dell’European Affordable Housing Plan, il documento strategico che orienterà le politiche abitative europee per il prossimo decennio.
La prefabbricazione modulare, in questo quadro, non è solo una soluzione tecnica. È l’espressione di un nuovo paradigma industriale e culturale dell’abitare, che può conciliare sostenibilità ambientale, qualità progettuale ed equità sociale.
Se adeguatamente sostenuta da politiche lungimiranti, può rappresentare il cuore pulsante del nuovo social housing europeo: accessibile, replicabile, scalabile, performante e sostenibile.


